James Redfield, nel famosissimo libro La profezia di Celestino,
parla degli schemi comportamentali che gli umani mettono in atto nei
loro rapporti relazionali.
I drammi di controllo accadono in quanto le
persone dormienti (ancora non risvegliate sulla via dell’illuminazione
spirituale) non sono consapevoli di avere dentro di sé il potere di
attingere all’Energia vitale infinita (Prana) e la loro incapacità di
rifornirsi energeticamente fa si che essi ne attingono,
inconsapevolmente, dagli altri.
Quando non siamo ancora “informati e
risvegliati” attuiamo delle strategie di parassitismo energetico,
succhiando Prana dagli individui, in particolar modo a quelli in
relazione con noi (lavoro, famigliari, amici, partners).
Conoscere questi schemi strategici (drammi di controllo) osservandoli quando, nostro malgrado, li stiamo mettendo in atto è una grandissima opportunità per liberarsene.
Redfield divide essenzialmente i drammi di controllo in quattro categorie di persone, in base al loro schema di comportamento e sono così presentati:
INTIMIDATORE – L’intimidatore è l’individuo che
utilizza l’aggressività, sia fisica che verbale, per dominare le persone
per ricevere attenzione. L’essere autoritario, il dare ordini, il
criticare, l’essere rigido, la fa sentire in una posizione di sicurezza.
VITTIMISTICO – Il vittimista è una persona
incapace di ribellarsi e far valere le proprie ragioni, che si sente
debole e spesso perseguitato. Il vittimista ha sempre bisogno di
giustificarsi e vive con la sensazione che ciò che fa attirerà critiche o
non verrà capito. Cosa che, naturalmente, accade, perché è questo che
attira (come insegna la Legge d’Attrazione).
L’INQUISITORE – E’ una persona ipercritica e
perfezionista, che non si fida delle persone. Proprio per questa
mancanza di fiducia ha necessità di inquisire, fare domande ed indagare
nell’intento di giustificare i suoi timori.
Usa la critica, insinua il dubbio per smontare la sicurezza di chi ha
di fronte. Domina ma senza utilizzare la forza fisica, difatti la sua
arma migliore è il cinismo. Altre caratteristiche tipiche
dell’inquisitore è il perenne scetticismo e la tendenza a sminuire il
valore delle persone.
TROPPO RISERVATO – Il quarto tipo è un individuo
molto introverso. Tende a non rivelare nulla su di sé, creando quasi un
aurea di mistero per paura che la sua intimità venga invasa o che gli
altri si impongano o li mettano in discussione. Spesso non riescono a
impegnarsi nelle relazioni perché hanno bisogno di molto spazio e di
decidere autonomamente, sopratutto perchè non sentono il bisogno di
chiedere aiuto.
Il processo di trasformazione
Redfield parla di un possibile processo di trasformazione in chiave
evolutiva, di ciascuna persona. Sfruttando la propria parte migliore,
ciascuno puo’ trasformarsi, rispettivamente in:
INTIMIDATORE/GUIDA: Quando si ritrova connesso
alla vera fonte di potere, un intimidatore ha la possibilità
di recuperare la stima di sé usando le sue qualità di guida. Potrà
ricoprire una posizione di leadership nel pieno rispetto di tutti,
generando collaborazione e senso di stima per se. Potrà quindi
utilizzare questa posizione di rilievo per indicare e suggerire opzioni e
soluzioni, accettando e prendendo spunto anche da quelle altrui.
INQUISITORE/AVVOCATO: Può sublimare nella ricerca
la sua predilezione per il domandare, rovesciando la posizione di
accusatore a quella di difensore. Potrà ricoprire un ruolo di “potere”
cosi’ da avere la giusta stima di seppur non dovendo utilizzare piu’ le
opzioni negativite dell’inquisitore. Una volta trasformato,
l’inquisitore sfrutterà le sue capacità interpersonali per fare
l’insegnante, il consulente o l’avvocato.
TROPPO RISERVATO/LIBERO PENSATORE: Libero dal
bisogno di rimanere distaccato, può accedere alle risorse più intuitive e
profonde per farsi guidare e progredire in saggezza e maturità
spirituale, apportando anche creatività nella sua vita lavorativa,
diventando magari un sacerdote, un guaritore o un artista.
VITTIMA/RIFORMATORE: Può trasformare in risorse
preziose il dolore, la disillusione, l’umiliazione e le sconfitte,
impegnandosi a favore delle cause dei più deboli e bisognosi. Dopo aver
sperimentato il “negativo”, chi appartiene al tipo vittimistico riesce a
restare collegato alla sua fonte interiore e diventa un riformatore
appassionato, un assistente sociale o un guaritore.
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