martedì 30 settembre 2008

Alla ricerca del risveglio della Dea (2)

Il volto di Phatma assunse un’espressione seria. La sua anima e la mente e il cuore, avevano ferite ancora da rimarginare. Ferite ancora doloranti al solo ricordo del suo precedente fidanzato.
Era stata una storia d’amore e odio, vissuta per circa due anni. Una vera e propria altalena di sentimenti. E quanti diversi Phatma ne aveva provati!
C’era stato l’Amore innanzitutto, poiché senza quella grande forza motrice nulla si muove. Ma poi c’era stata la paura e la rabbia quando diventava lui padrone della sua vita, con atti di prepotente violenza fisica e psicologica.
La libertà di scelta spesso le veniva negata, e perciò si sentiva ferita da quella lama a doppio taglio che somigliava soltanto vagamente al compromesso di coppia.
Ben presto l’amore che aveva provato per lui si era inevitabilmente trasformato in altro, e a quel punto non poteva più essere definito tale poiché era diventato soltanto una buia prigione.
E l’ipocrisia aveva cominciato ad esserle compagna in ogni minuto della sua vita, fin da quando decise di nascondere alle sue amiche l’infelice rapporto che stava vivendo. Certamente non era quello che avrebbe voluto avere da raccontare proprio a loro, visto che ne parlavano così tanto di quei sani rapporti di coppia che bisognava instaurare ex novo per darci un taglio col vecchio sistema!
Per la verità questo discorso lo aveva introdotto Teresa nel gruppo di amiche, e lo riproponeva volentieri ogni volta che la situazione lo richiedeva. Era il suo chiodo fisso del momento. Un momento che durava da qualche anno!
Forse Phatma mentiva più per non umiliare il suo orgoglio che per nascondere quel pasticcio di storia, ma certamente aveva sbagliato a dar retta a quel suo pericoloso difetto (l’orgoglio), perché dell’aiuto delle sue amiche sì che ne avrebbe avuto bisogno per uscire da quel cul de sac. Ma lei non aveva mai pensato che si sarebbe potuta bruciata le ali con quella persona meschina.
Walter era ben riuscito a nascondere la sua prepotente arroganza dietro la facciata da vittima (della serie: “nessuno mi vuole bene”). Ma pure quando arrivò il momento in cui si rese conto che questo era accaduto, lei non aveva saputo accettare la scommessa persa con se stessa e aveva traccheggiato per molto tempo prima di riuscire a chiudere quella relazione malata d’egoismo e stolking.
Aveva rischiato grosso durante quel tira e molla durato qualche mese di troppo.

— Phatma, lui era una persona molto diversa da te. Un tenebroso che non sapeva sorridere alla vita e che non voleva che altri lo facessero. Davvero non credevo sarebbe durata così tanto. Però se è andata così vuol dire che... così doveva andare! Nel senso che, probabilmente doveva essere questo il tempo necessario che ci voleva per farti comprendere meglio il concetto di Amore. Spero che ora ti sia divenuto chiaro che è di una semplicità unica: Amore è uguale ad Armonia. — Precisò Teresa.
— Màh! Qui pare che all’inizio della conoscenza ci siano solo rose senza spine, però ... — Sfumò Phatma.
— Però... mi auguro che la Lezione ti sia servita, bastata ed avanzata! E da ora in poi non dimenticare MAI di essere una persona libera, di essere in grado e in diritto di fare le tue scelte. — L’ammonì bonariamente Teresa.
— Soltanto questa consapevolezza ti permetterà di non perdere strada facendo la tua vera essenza, la tua armonia, la tua integrità, e non per ultimo la tua libertà. Il tuo essere non può e non deve essere soffocato, né dagli altri né da te stessa. Avresti dovuto troncare alle prime avvisaglie di violenza sì, ma non hai avuto la forza di farlo perché la tua indole di crocerossina ha prevalso (ma d’altra parte è innata in noi donne!). Diciamo che ti sei lasciata impietosire da quel piagnucoloso attore da strapazzo che sa fare il duro solo con i deboli, e ti sei trovata ad affrontare una situazione più grande di te. Adesso però è finita. È tempo di ricominciare a vivere, ovviamente non dimenticando l’accaduto. E non per soffrire ancora, ma solo per non ripetere l’errore. A questo servono le esperienze, giusto?

Teresa fece una breve pausa. Stava elaborando le parole più adatte a spiegare la sua teoria a Phatma, riguardo le scelte inconsapevoli nella cernita del proprio partner. E voleva farle comprendere anche l’altro lato di quell’esperienza distruttiva.
Uno dei suoi adagi preferito era ogni medaglia ha il suo rovescio, perché cercava sempre di carpire l’insegnamento positivo da una situazione negativa. Questo l’aiutava ad alleviare la sofferenza e la faceva sentire e crescere meglio, e sperava in cuor suo che potesse essere lo stesso per la sua amica.

lunedì 1 settembre 2008

Alla ricerca del risveglio della Dea (1)





Vorrei soltanto ricordarvi
di preservare l’Amore sincero
(lo stesso che desiderate per voi)
alla Terra e a tutti i suoi ospiti.

Niente è così adatto e tanto efficace
alla conoscenza armoniosa dell’interezza,
per una vita più consapevole
sia nella buona che nella cattiva sorte.






L’Amore è una cosa meravigliosa

Amo la primavera ché risveglia in me l’Amore.
Il dolce profumo dei fiori schiusi
inebria la mia vera essenza.
Nell’odore salmastro che dal mare giunge
e nei tramonti dalle violacee sfumature,
nel cielo azzurro dell’immenso
e nello splendore delle sere stellate,
con la faccia rivolta alla luna
dimentica delle gelide notti invernali,
mi lascio cullare dalla nuova primavera
per scoprire ancora una volta l’Amore.

— C’è nessuno in casa?!? — La voce di Phatma fece trasalire Teresa.
Totalmente concentrata nel suo intento di comporre un’ode alla primavera, l’aspirante poetessa non si era accorta del rombo dell’auto che si era fermata davanti la sua casa.
Senza suonare la campanella la ragazza aveva aperto il cancello che dava sul giardino, e una volta entrata aveva sbirciato dalla finestra aperta della stanza da cui proveniva il caratteristico rumore emesso dall’uso della macchina da scrivere.
— Ciao! Non ti ho proprio sentita arrivare! Vieni, vieni. Su entra. — La invitò Teresa andandole incontro con un sorriso di benvenuto.
Phatma le sorrise a sua volta.
— È un bel pezzo che non ci vediamo, eh? Ho così tante cose da raccontarti che non riesco a decidere da quale cominciare. — Annunciò senz’altri convenevoli che due baci sulle guance.
— Perché non cominci con la buona notizia? Quella che ti ha regalato il sorriso smagliante che stai mostrando al mondo, intendo!
“Un sorriso proprio da primavera” pensò con piacere, notando anche la luce che traspariva nei suoi occhi. “Troppo spesso la sua bocca mi ha sorriso, ma non era felicità che leggevo sul suo viso!”
— Caspiterina! È proprio così palese?
— Sono state quelle stelline a suggerirmi una... storia d’amore. Perché d’Amore si tratta, vero? Saranno almeno un paio di anni che non vedevo più brillare quella luce nel tuo sguardo. Dài su, racconta! Com’è? Come si chiama? Da quanto lo conosci?
— Va bene, va bene, d’aaaccordoooo! — Si affrettò a rispondere Phatma cercando di fermare con un gesto della mano, quella valanga di domande alle quali la sua amica curiosa desiderava risposte.
— Dunque, si chiama Art, cioè Arturo ma preferisce farsi chiamare Art. È carino, dolce, romantico, uomo e bambino allo stesso tempo. È di media statura, ma... gggrrrrrrande!!! Con un cuore così! — Specificò Phatma con enfasi crescente, allargando le braccia come per mostrarle qualcosa di gigantesco.
La sua ospite le sorrise con tenerezza invitandola a continuare.
— ... e i suoi occhi sono color...  color... color ghiaccio di mare!!! — Disse infine con aria trasognata.
Appena udì quelle parole Teresa non riuscì più a trattenersi, e cominciò a ridere sonoramente.
— “Color ghiaccio di mare”... ah ah ah... “ghiaccio di mare”... — ripeté mentre si batteva la mano sulla coscia.
Aveva trovato così tanto divertente quella descrizione particolareggiata e languida, che non potè fare a meno di manifestare la sua allegria. Ma era contenta anche di vederla tornata alla normalità, di sentirla parlare come dovrebbe fare una qualsiasi ragazza di ventisei anni.
— Sì, sì, lo so. Lo ammetto: mi piace un po’... anzi, tanto... però ho già deciso di frequentarlo con gli amici. Almeno per ora. Sai, non vorrei imbarcarmi in qualcosa che ... — accennò con preoccupazione.
— Ehi, ehilà! Cos’è questo? “Il ritorno della tristezza parte seconda”? Dài, lo dicono tutti che l’Amore è una cosa meravigliosa! Su, su... di cosa hai paura? In fondo il mondo è bello proprio perché è vario, e perciò variano anche le persone che incontri, le situazioni che vivi, i sentimenti che provi. E non per ultimo, anche tu cambi crescendo, no?! Avrai pure imparato qualcosina dalla scorsa esperienza...
— Già, ma sapessi quanto è vero che fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare! Non so come spiegarti, ma mi sento come bloccata nei confronti dell’Amore. Mi sento delusa, arrabbiata, confusa... Ho tanta voglia di liberarmi da questo caos che mi tiene compagnia anche mentre dormo. Pure se la mia brutta esperienza con Walter è finita, i ricordi non mi mollano mai. No, no, no. Non posso legarmi con nessuno per il momento. Ho giusto un pizzico di fifa, devo proprio ammetterlo!