giovedì 21 aprile 2016

Sanità e Santità (26)

Il mio compagno al pronto soccorso mi ci voleva portare la sera stessa che è cominciata l'emottisi (il 29 dicembre). Era letteralmente sconvolto! ma talmente tanto che ho "sentito" il suo sangue gelarsi... Ricordo di aver pensato "ecco, mo' ce manca solo che me sviene". E mentre percepivo questo, intanto che vomitavo sangue liberandomi il polmone e quindi respirando pure meglio, con la mano gli facevo cenno di calmarsi, che sarebbe andato tutto ok, che mi sentivo tranquilla nonostante l'episodio preoccupante. Strano a dirsi, ma era vero. Mi sentivo veramente tranquilla.
Comunque la mattina del 31 poi ci sono andata al pronto soccorso (la email della dott.ssa C. l'avevo appena letta), ma continuava ad arrivare gente in codice rosso e quindi mi hanno detto che il mio turno sarebbe arrivato quando avessero "smaltito" i codici rossi, che io stavo bene e quindi non avevo urgenze. In effetti avevo già cominciato a prendere il tranex poiché era venuto in mente al mio compagno che lo prendevo nel 2005 proprio per evitare di espettorare sangue, quindi nel pomeriggio stesso del giorno 30 siamo andati dal mio medico curante a farci fare la ricetta).
Dunque, quella mattina del 31 oltre ad essere stata al pronto soccorso del San Camillo (con un nulla di fatto... "ammappa che angoscia il pronto soccorso"), avevo pure provato a contattare qualche oncologo al DH (ne avrei dovuto scegliere uno in sostituzione della dott.ssa C.)  ma senza successo (le cose vanno come devono andare). Perciò ho telefonato alla stessa dott.ssa C. che mi consigliava di non andarmene via dal pronto soccorso (ma quando mai restare!? e mica perché era fine d'anno, ma proprio perché avevo risolto in altro modo e una qualsiasi cosa non me la sarei fatta fare, ma dovevo pur "accontentare" il mio compagno che ormai era sotto shock per l'accaduto).
E poi?, dopo che mi aveva raccomandata di non lasciare il pronto soccorso, la dott.ssa C. cosa fa? Comincia a raccontarmi i problemi che sta vivendo con gli ormai ex pazienti oncologici a causa del cambio reparto (ora è in pneumologia). Loro sono arrabbiati con lei perché si sentono abbandonati, e le stanno facendo causa. E lei? ...si sfoga con me per trovare conforto a questo problema!! Probabilmente lo fa perché continuo a contattarla "normalmente"  ma...
Oh cavolo! Mi rendo conto che... "Abbiamo un problema Houston: l'abbiamo persa!" nel senso che professionalmente c'è ma nel contempo non c'è...
La capisco pure eh!? Anche per lei non è un buon periodo, e la lascio sfogare... Ok, è umana, non è aliena!
Penso che continuo a trovare sulla mia strada medici che i problemi personali se li portano dietro e non riescono a dare il meglio di loro stessi (professionalmente parlando).
Devo tenere gli occhi aperti e non lasciarmi sfuggire le cose di mano. Non posso affidarmi a loro completamente, bisogna che resti vigile, che mi occupi di quanto succede e che prenda delle decisioni per me stessa (mia deve essere la scelta sul da farsi!) possibilmente restando lucida.

Nessun commento: