venerdì 4 febbraio 2011

Sanità e Santità (14)

Le coincidenze


Le coincidenze non sono mai tali: sono un velo dietro il quale si nasconde la Via che “qualcuno/qualcosa” ci suggerisce di seguire o d’interpretare il messaggio celato.

Ci sono state alcune date che ho notato si sono ripetute, e altre date che hanno coinciso con giorni “speciali”. Quando ci ho fatto caso non ho potuto fare a meno annotarle. Dunque vediamo:
- ottobre 2004 emottisi (nel 2014 muore mio padre);
- il 13 maggio 2005 mi sottopongo alla biopsia dei linfonodi mediastinici (è il giorno dedicato alla Santa Beata Maria Vergine di Fatima, particolarmente cara Giovanni Paolo II ed è anche giorno in cui Ali Agca attenta alla sua vita nel 1981);
- il 27 maggio 2005 mi reco all’appuntamento con l’oncologa (nello stesso giorno del 2004 ho ritirato l’esame istologico della conizzazione);
- il 28 maggio 2005 inizio la cura per ristabilire i valori dell’emocromo (un anno dopo esatto mia cognata va nelle braccia del Creatore);
- il 9 giugno 2005 comincio la chemioterapia (nel 2004 dello stesso giorno e mese, subisco l’isterectomia);
- il 2 agosto 2005 finisco la chemioterapia (compleanno di tre amici che hanno influito in modo particolare sulla mia vita in gioventù e con i quali sono ancora in contatto);
- il 12 settembre 2005 mi sottopongo alla lobectomia (onomastico di mia sorella che è passata oltre nel 1988: è stata e continua ad essermi sempre vicina) ...operazione a sorpresa: mi è stato detto che sono state asportate altre metastasi nascoste vicino alle corde vocali e dietro l’aorta (non erano state viste all’esame Tac preoperatoria);
- il 13 settembre 2005, giorno del mio compleanno, lo trascorro nel reparto intensivo (nello stesso giorno del 2015 mi viene proposta una biopsia tramite agoaspirato, sempre allo stesso polmone);
- dicembre 2005, l'ultimo sforzo: fino alla fine del mese mi sottopongo a radioterapia (nel 2015 mi ritrovo di nuovo a che fare con una copiosa emottisi proprio a cavallo di Capodanno).
Queste date (come accennavo) ritorneranno ancora nella mia vita anche a distanza di dieci anni, e per dirla con le parole di Mère: "le cellule ricordano".

Dunque, importante è stato il lavoro fatto su me stessa dal 2005, poiché nel 2004 ci stavo dentro solo a livello teorico, e probabilmente dovevo partire da li per fare chiarezza. Uso la parola probabilmente perché mentre è scrivo che sto facendo caso anche ad altre coincidenze, quindi, può darsi che sia dal 2004 che debba partire per ri-educare le cellule a reagire diversamente (non in modo distruttivo, insomma), o può darsi che debba partire da molto tempo prima? La domanda è d’obbligo considerato il mio tragitto di “vita negata”. Ma questo è un altro discorso e parlarne qui significherebbe andare “leggermente fuori tema”.
Ok. Diciamo che per arrivare a capire qual è stata la causa scatenante della malattia dovrò fare una ricerca sui vecchi diari che ancora conservo e... scrivere un altro libro!
Perciò, ora torniamo a Sanità e Santità. Torniamo al 9 giugno del 2004, quando ho subito l’isterectomia per un carcinoma in situ.
Gli esami pre-operatori comprendevano anche una lastra toracica che, a questo punto, non credo fosse stata controllata a dovere. Se fosse accaduto magari avrei saputo del cancro al polmone in quel periodo, invece che con quattro mesi di ritardo.
In effetti i chirurghi non avevano controllato con i loro occhi la lastra toracica, ma si sono fidati del referto che non segnalava nulla di “strano”, tutto normale. L’ho saputo perché poi ho chiesto in reparto (con non chalance e da infiltrata) se fosse normale routine il fatto di leggere solo il referto e non guardare affatto l’esame. Mi è stato risposto che sì, è proprio così e che ciò accade per mancanza di tempo, per la fiducia riposta nel radiologo... Ma fosse per questo o per quel motivo io non lo trovo affatto professionale!
Non so come sarebbe andata la faccenda se si fossero accorti prima del problema che avevo al polmone (un buco di 4 cm non può formarsi nell’arco di 4 o 6 mesi specialmente perché stiamo parlando di un macrocitoma e non di un microcitoma!). Forse non sarebbe cambiato nulla visto che mi ero sottoposta già a due operazioni in pochi mesi e probabilmente avrei comunque dovuto attendere, o forse sarebbe cambiato qualcosa quando mi sono recata dalla prima oncologa (quella per il settore ginecologia).
L’appuntamento mi è stato preso proprio dal reparto di chirurgia, ma soltanto dopo che avevo insistito sulla necessità o meno di una visita oncologica. Loro, nel dubbio, mi hanno poi indirizzato in oncologia ginecologica.
La dottoressa che ho incontrato mi ha praticamente visitato a voce (o quasi!)
“Ma perché le hanno consigliato di venire da me”? mi chiese. “Come sarebbe a dire!?” pensai fra me, ma non mi sono fatta sorprendere più di tanto e le ho posto le mie domande:
“Siamo sicuri che non abbia bisogno di cure oncologiche? Devo stare tranquilla, anche se si è trattato un cancro di alto grado e microinvasivo? In questi casi non ci si sottopone a terapie?”.

Va bene che era un carcinoma in situ, ma era pure un CIN3 HSIL, e non so dire perché ma comunque non mi sentivo tanto tranquilla. Tuttavia ho trascorso quattro mesi in uno stato psicofisico davvero pietoso, perché “faceva tanto male. Tutto”.
L’oncologa mi rimanda a casa con le rassicurazioni del caso: il protocollo non lo richiede (neanche una sbirciatina alla cartella clinica). Dopo soltanto 3 mesi da quella visita comincia l’emottisi (ottobre 2004). Praticamente 4 mesi dopo l’isterectomia.
Le domande che mi sono fatta e che ho posto ai medici, riguardo il fatto che non è stato scoperto né il carcinoma in situ attraverso i pap test precedenti e né l’adenocarcinoma polmonare attraverso la lastra di routine pre-intervento, non hanno mai avuto risposta. Anzi, addirittura mi si rimproverava che non avessi fatto questi normali esami di controllo annuale, che se li avessi fatti lo avrei saputo prima che: “questo carcinoma sta qui da almeno 15 anni”.
Azz!!! “Alla faccia degli esami per la prevenzione! Con me non hanno funzionato proprio bene direi. Ma... come potete pensare che in 15 anni io non sia mai stata dal ginecologo? Eppoi, se ‘sto cancro sta lì da tutto questo tempo, perché mo’ mi state mettendo tutta ‘sta fretta di tagliare una parte del mio corpo?” Non capivo... ero davvero confusa... E le risposte che mi davano non mi aiutavano affatto a comprendere, mi trasmettevano solo tanta ansia.
Ad oggi mi sento di consigliare di fare caso ad alcuni particolari quando ci si sottopone agli esami di prevenzione:
- notare se il pap test viene fatto prelevando a giro (perché se il carcinoma sta a ore 12 e si preleva soltanto a ore 6 non credo poi risulti);
- meglio fare l’esame in centri ospedalieri che hanno laboratori più specializzati (il lavoro del laboratorio è molto importante, e se il ginecologo privato si rivolge ad analisti poco pratici il carcinoma gli può sfuggire);
- se proprio si sceglie il ginecologo privato e si ha qualche dubbio sulla propria salute, cambiare il ginecologo o fare due esami a breve distanza attraverso due ginecologi (due è sempre meglio di uno, specialmente se c’è il dubbio).
Fin qui sul prelievo ginecologico. Ora passo alle cure oncologiche ufficiali:
- la chemioterapia è tossica, abbassa le difese immunitarie, causa perdita di capelli, nausea, altera le papille gustative... Per ovviare a qualcuno di questi inconvenienti conviene bere molta acqua durante il procedimento della cura (in modo da fare tanta tanta plin plin), inoltre è buona cosa premunirsi in particolare di vitamina C e vitamina B (anche attraverso ovomaltina e orzo). Vi ricordo che le vitamine B vanno prese tutte perché se si prende soltanto la B12, ad esempio, questa può “annullare” le altre. Insomma è bene rinforzare le difese immunitarie da subito per non ritrovarsi dopo a pagarne il conto;
- la radioterapia (come per la chemioterapia) secondo me è meglio farne pochissima perché i danni al midollo osseo (e non solo) sono indelebili.
Forse già sapete che esistono anche altri metodi per uccidere  il cancro: il primo in assoluto è rafforzare la salute. Ok. Eppoi ci sono le cure alternative come ad esempio la Terapia Di Bella della quale se ne può usufruire soltanto se non si è già stati sottoposti e devastati dalla chemio e radio. Infatti la Terapia Di Bella si basa sul rafforzamento del sistema immunitario e se questo è già stato indebolito, non può funzionare per bene.
Ma ci sono metodi anche completamente naturali, e tra i tanti medici che hanno abbracciato le cure olistiche, cito qui solo il dottor Giuseppe Nacci (Medico Chirurgo - Specialista in Medicina Nucleare) che ne parla abbondantemente nel suo libro delle mille piante che possono prevenire e curare. Libro che ha messo a disposizione di tutti, gratuitamente.
Di seguito alcuni link dei siti che hanno messo in rete il suo libro, Mille piante per guarire dal cancro senza chemio versione PDF:
http://www.mednat.org/Nacci%20libro.pdf
http://www.erbeofficinali.org/dati/nacci/index.php
http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=3344&var_recherche=Ricerca+Giuseppe+Nacci+medico
E non per ultimo c’è anche il nuovo vaccino (che a vedere bene poi tanto nuovo non è). Si tratta del CRM197. Una scoperta che la figlia del Dottor Buzzi sta provvedendo a divulgare pur incontrando molti ostacoli (in Italia non è stata accettata così come è stato per la Terapia di Bella, ma i risultati sono sempre più incoraggianti. Occorre tenere presente che il CRM197 non è un chemioterapico, ma un vaccino, da applicare quindi come immunoterapia.
Notevole interesse stanno suscitando anche le ricerche in campo cardiovascolare che stanno rivelando come il CRM197 possa essere un vero e proprio "killer dell'arteriosclerosi".
E’ doveroso ricordare che la CRM197, di cui è stata dimostrata scientificamente nel 1973 la non tossicità, è in commercio da 15 anni e viene utilizzata non solo come vettore di molti vaccini, ma viene spesso somministrata anche ai neonati.

Per ulteriori informazioni su ciò che riguarda i metodi ufficiali e quelli alternativi, come pure sulle nuove scoperte ed innovazioni, potete visitare il blog "parliamo di cancro.blogspot". Il sito pubblica per l’appunto post che riguardano i metodi ufficiali, i metodi alternativi e non da meno le esperienze personali, e ci tiene a ribadire che ogni persona è a sé e che perciò è da tenere a mente che ciò che può fare bene ad un corpo non è detto che possa far bene anche ad un altro, che non c’è un protocollo a cui potersi affidare, che ognuno deve ascoltare i bisogni del proprio corpo e della propria anima per poter scegliere quale metodo alternativo seguire...
Non ho dubbi che bisogna essere informati per avere la possibilità di una scelta di cura. Ma la problematica non è tutta qua, infatti c’è un gran bisogno anche di medici e infermieri “toccati” dalla Santità per poter affrontare al meglio il processo di guarigione (parlando sempre della medicina ufficiale).
Comunque (tornando brevemente allo yoga delle cellule di Mére) credo pure che ci si ammali e si muoia (di mali in-curabili) anche per il modo inconsapevole con cui si sta al mondo (senza essere connessi al Se superiore), e anche per la mancanza di voglia di vivere (essere o non essere può fare la differenza), e anche per la "paura causata dallo shock della diagnosi del tu-muori" (la sensibilità di certi medici nel comunicare queste diagnosi dovrebbe essere più alta: sono troppo bruschi!).
A questo proposito devo dire che è opportuno che ci sia un supporto psicologico negli ambienti ospedalieri. Io non l'ho trovato nonostante l'abbia cercato, ma forse era troppo presto all’epoca, perché nonostante fosse pubblicizzato negli ambienti dove mi sono sottoposta alla chemioterapia non ne ho usufruito, in quanto non ho mai trovato nessuno a rispondere dall'altra parte del telefono.
E c’è bisogno pure che vengano accettati dalla Sanità nazionale anche i contributi delle cure alternative, cosa che non succede per meschini scopi di lucro delle case farmaceutiche. E’ una verità questa, conosciuta dai più, eppure non c’è ancora verso che vengano prese in considerazione.
Oggi (2012) qualcosa si sta muovendo: messer Veronesi ha ammesso che la Terapia Di Bella funziona, e i supporti psicologici sono finalmente attivi... Alleluia!!

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